Nato a Tarcento il 12 giugno 1937, Tonino Cragnolini si diploma presso l’Accademia di Belle Arti a Venezia sotto gli insegnamenti di Cesco Magnolato. Espone per la prima volta le sue opere nel 1958 presso la sala del bar Candolini, nella vivace atmosfera della Repubblica delle arti tarcentine dove l’incontro tra artisti, intellettuali e scrittori dà vita a grandi sinergie. Da queste esperienze Tonino trae e rafforza quello che per lui sarà un approccio costante nella carriera: l’incontro, il dialogo, la conversazione con autori e critici da cui poi far nascere l’ispirazione. A partire dagli anni ‘60 allestisce mostre personali e partecipa a esposizioni collettive in molte città italiane e straniere, tra le quali Milano, Ferrara, Ginevra, Augusta, Barcellona.
Per le sue opere, la tematica seguita è legata a scritti letterari di autori come Beckett, Swift, Nievo ma ciò che più di tutto lo affascina è la storia del Friuli. Nella seconda metà del Novecento, Tonino Cragnolini è l’artista che più di ogni altro sente il fascino e la complessità della storia locale, fonte inesauribile per le sue opere colorate, nelle quali monasteri e castelli, basiliche e chiesette votive, inserite in essenziali citazioni di paesaggi, sono un costante richiamo alla cultura di questa terra. Le prime opere del 1960 sono dei disegni ad inchiostro ispirati al dramma del Lager.
Al 1970 risale l’incontro con Mario De Micheli – importante critico artistico – e a partire da questo periodo Cragnolini inizia la sua attività incisoria, utilizzando le tecniche dell’acquaforte e della puntasecca, e nel 1971 espone per la prima volta alla Galleria L’Agrifoglio di Milano.
Nel corso degli anni ‘70 avvia una personale rivisitazione dei testi della letteratura europea: legge e illustra “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift che viene esposta nel 1974 a Milano, seguita dalle illustrazioni di un’altra opera di Swift, “Una modesta proposta”, presentate quattro anni più tardi.
Durante gli anni milanesi Cragnolini incontra Ernesto Treccani e la Fondazione Corrente, nella cui sede presenterà il ciclo Immagini per la pace disegnando la guerra nel 1985. Due anni più tardi partecipa alla XXX Biennale d’arte della città di Milano, al fianco di illustri artisti dell’epoca.
Del 1989 è il ciclo di disegni intitolato Zoiba grassa 1511, una storia friulana, presentato al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, in cui interpreta l’insurrezione dei contadini friulani contro i nobili nel terribile anno in cui terremoti, pestilenze e carestie devastarono il territorio friulano.
Al 1991 risale la silloge intitolata Purcitâ, mentre l’anno successivo è quello dell’opera Congiura, assassinio, spregio: Bertrando da Saint Geniès, Patriarca d’Aquileia, seguita da Miracoli a Trava del 1996. Nel 1999 illustra L’Europe racontée aux jeunes di Jacques Le Goff.
Nuovamente nel panorama collettivo nazionale, partecipa nel 2004 alla Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea “Città di Campobasso”, dove ritornerà anche nel 2012 su invito specifico degli organizzatori; nello stesso anno espone alla Galerie Vanessa Quang di Parigi, mentre l’anno precedente aveva preso parte alla XII Edizione di Aspetti dell’Incisione Oggi in Italia a Treviso.
Nel 2009 espone a Roma, nelle Sedi di rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia in un progetto che vede le sue opere al fianco di quelle di Luciano Ceschia, Aldo Colo’, Marcello D’Olivo e Renato Mertens. In regione si ricordano le sue mostre presso la Galleria Saggittaria di Pordenone (2002), la Galleria regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca d’Isonzo (2006), Villa Manin di Passariano (2010), e molte altre ancora.
Tonino Cragnolini muore nella sua cittadina natale il 17 gennaio 2014.